La posizione strategica nell'alta valle del fiume Coscile (antico Sybaris di epoca magno-greca) alle pendici del massiccio del Pollino, ha contribuito allo sviluppo di Morano Calabro in epoca antica ed al suo splendore nei periodi medievale e rinascimentale, in particolare sotto la signoria dei Sanseverino di Bisignano. Dal 2003 fa parte del circuito dei I borghi più belli d'Italia, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, e il suo nome è stato inserito nella lista delle destinazioni europee del Progetto EDEN della Commissione europea. Morano Calabro si trova in una verde zona collinare della valle del fiume Coscile, nei pressi del confine con la Basilicata. Morano Calabro fu certamente fondata dai romani, intorno al II secolo a.C. Nell'età medievale il borgo fu per un certo tempo libero comune, divenendo poi feudo di Apollonio Morano, dei Fasanella, di Antonello Fuscaldo e nel XIV secolo passò infine ai Sanseverino di Bisignano. Tra le architetture più interessanti del borgo spicca il Castello Normanno-Svevo che appare in ruderi sulla sommità dell'abitato, in posizione strategica da dominare tutta la valle dell'antico Sybaris (foto 11-15). Le sue origini risalgono all'epoca romana quando vi fu eretto un fortilizio, o probabilmente un torrione di avvistamento, il cui basamento in opus incertum fece da fondamento per i rimaneggiamenti d'epoca normanno-sveva e successivi. In epoca medievale, la sua posizione dominante attirò l'attenzione della milizia sveva. Le sue forme attuali suggeriscono la conformazione che aveva nel primo decennio del XVIII secolo: in pianta quadrata, contornato da sei torrioni cilindrici (di cui sopravvivono integralmente solo quello centrale e quello sinistro del fronte), il forte era circondato da rivellini e fossato, aveva baluardi trimura saettine e ponte levatoio. Si stima avesse la capacità di una guarnigione di mille uomini.