TRIESTE
itinerario

 

L'itinerario proposto parte dalla Basilica di San Giusto, collocata sull'omonimo colle che domina la città. Come viene riferito dalla maggior parte degli storici triestini, l'aspetto attuale della basilica deriva dall'unificazione delle due preesistenti chiese di Santa Maria e di quella dedicata al martire san Giusto, che vennero inglobate sotto uno stesso tetto dal vescovo Rodolfo Pedrazzani da Robecco tra gli anni 1302 e 1320 per provvedere la città di una cattedrale imponente. L'austera facciata della chiesa è arricchita da un enorme rosone di pietra carsica, elaborato sul posto da maestri scalpellini ingaggiati a Soncino. Sia il campanile che la facciata della chiesa sono generosamente coperti con reperti del periodo romano. All'interno le due absidi laterali (corrispondenti rispettivamente a quella della basilica di S. Maria e del sacello S. Giusto) sono decorate con magnifici mosaici, opera di maestranze veneziane e costantinopolitane. L'abside di S. Maria (foto 2-5) reca una splendida raffigurazione della Theotókos, seduta su un trono, su fondo oro, con il Bambino in braccio, affiancata da due corpulenti arcangeli in deesis. Nell'abside destra (foto 6-9) invece spicca il Pantocrator, affiancato come in una Deesis dai santi Giusto e Servolo. Le fattezze del Cristo, slanciato, severo e nobile, collocano la stesura di questo mosaico al primo XIII secolo, ad opera di mosaicisti bizantini. Sempre sil colle di San Giuysto, nei dintorni della cattedrale, la visita procede con la visita del foro romano (foto 15-18) e del castello (foto 19-22), eretto nel XV secolo e poi ricostruito nel XVII secolo. L'itinerario prosegue a nord-est verso la cosiddetta Scala dei Giganti (foto 23), opera di primo Novecento degli architetti Giovanni e Arduino Berlam. La monumentale rampa inquadra e sormonta la galleria Sandrinelli – sottopassaggio automobilistico del colle di S. Giusto – e, tra arconi, nicchie e ponti, conduce, dopo il breve tratto di via Pellico, nello slargo di piazza Goldoni, nel Borgo teresiano. L'itinerario procede quindi a ovest verso il teatro Romano (foto 24,25) e l'Arco di Riccardo (foto 26,27), due tra i più bei reperti romani della città. Procedendo a Nord, si transita per Piazza Unità d'Italia (foto 28-31) in direzione del Molo Audace (foto 32-36). Il molo si chiama così perchè il 3 novembre del 1918, alla fine della prima guerra mondiale, la prima nave della Marina Italiana ad ad attraccare nel posrto di Trieste fu il cacciatorpediniere Audace. Oggi il molo è un frequentato luogo di passeggio, una passerella protesa sul mare dall'indubbio fascino. A poca distanza dal Molo Audace si trova il Canal Grande di Trieste, un canale navigabile realizzato nel 1754-1756 dal veneziano Matteo Pirona (foto 38-40). L'itinerario si conclude con un giro in treno sulla famosa Tranvia di Opicina, progettata alla fine del XIX secolo per collegare rapidamente il centro abitato di Opicina alla città di Trieste. I treni partono da Piazza Oberdan. Caratteristica unica in Europa della ferrovia è quella di possedere un tratto di circa 800 m in forte pendenza (fino al 26%) lungo il quale le vetture vengono spinte (in salita) o trattenute (in discesa) da carri-scudo vincolati ad un impianto funicolare. Un volta giunti a destinazione si può godere di bei panorami sulla città.




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