La basilica patriarcale di Sant'Eufemia è il principale edificio religioso di Grado e antica chiesa cattedrale del soppresso patriarcato di Grado. L'esterno (foto 1-4), in stile paleocristiano, si presenta in mattoni e arenaria a vista e presenta rimaneggiamenti risalenti ai secoli XVII e XIX, in parte rimossi coi restauri eseguiti a metà novecento. La facciata, rivolta sulla Piazza del Patriarcato, è ripartita a salienti e lesene e aperta da tre ampi finestroni, al disotto dei quali si intravedono le tracce dell'antico nartece, oggi scomparso. A essa è addossato sul lato destro il campanile, a cuspide, d'aspetto veneziano. L'interno, ampio e luminoso, è diviso in tre navate, delimitate da colonne in marmi policromi, in parte di epoca romana, così come i capitelli, sorreggenti gli archi. Sulla parte alta e lungo le pareti perimetrali, si aprono numerosi e ampi finestroni, che illuminano l'ambiente e il sovrastante tetto a capriate (foto 5,6 e 26-29). Notevole è la decorazione musiva interna, in particolare per quanto riguarda il grande mosaico pavimentale, risalente alla fine del VI secolo (foto 7-15). Sul lato sinistro della navata centrale si erge poi un alto ambone esagonale, di architettura moresca, con decorazioni scultoree del XIII secolo (foto 16-18). Nel presbiterio, decorato in alto da affreschi quattrocenteschi, trova posto la pala d'oro in argento sbalzato e cesellato, donato alla basilica nel 1372 dal nobile veneziano Donato Mazzalorsa. Ripartito in tre registri, entro cornici polilobate, raffigura: in quello superiore l'Annunciazione, il Cristo e i simboli degli Evangelisti, in quello inferiore una serie di archetti con figure di Santi e, nel registro centrale, Cristo in trono e San Marco che celebra messa (foto 19-25). Connesso al complesso basilicale, alla sua sinistra, vi è il battistero ottagonale, preceduto da un sagrato dove sono collocati antichi sarcofagi romani ritrovati in Grado (foto 30-32). Sempre nel centro storico della città, a pochi passi dal Battistero e dalla Basilica di Sant'Eufemia, si affaccia la basilica di Santa Maria delle Grazie (foto 33-39). La basilica è stata costruita alla fine del VI secolo per volontà del Patriarca Elia, che negli stessi anni completò la costruzione della Basilica di Sant'Eufemia e avviò i lavori per la prima chiesa di Barbana. La basilica ha curiosamente una base quadrata sia nella pianta che nell'alzato. L'interno è scandito da tre navate separate da due file di cinque colonne marmoree di provenienza diversa. Di particolare interesse l'altare, l'acquasantiera e la statua lignea della Madonna delle Grazie, tradizionale meta devozionale della popolazione gradese. L'architettura della basilica è caratterizzata dal forte slancio verticale della navata centrale. La facciata in pietra e mattoni ha tre porte ed è ingentilita da una trifora.