La pieve di Santa Maria Assunta, nota anche come pieve di Sasso, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato sulla sommità di un colle nei pressi della piccola frazione di Sasso, appartenente al comune di Neviano degli Arduini. L'originario luogo di culto fu edificato probabilmente più a valle dell'attuale collocazione entro il X secolo, ma il primo documento che attesti l'esistenza della chiesa di "Sanctae Marie de Saxo" risale soltanto al 1004. L'importanza della pieve in epoca medievale è comprovata da documenti risalenti al 1230, che testimoniano la coeva dipendenza da parte della pieve di ben 13 cappelle del circondario. Fino al XIV secolo la chiesa costituì un frequentato luogo di sosta per i pellegrini diretti verso l'abbazia di Linari sul passo del Lagastrello, che rappresentava un'importante via di collegamento con la Toscana. La pieve si sviluppa in posizione collinare su un impianto basilicale a tre navate terminanti in altrettante absidi, con ingresso a ovest e presbiterio a est. La semplice facciata a salienti (foto 1), interamente rivestita come il resto dell'edificio in conci di arenaria disposti irregolarmente, è scandita in tre parti da paraste in lieve aggetto. I fianchi sono caratterizzati dalle strette monofore poste lungo la navata centrale e le due più basse navate laterali (foto 2,4 e 5). Sul retro si innalzano le tre absidi semicircolari (foto 6), di cui quella centrale più alta e caratterizzata dalla presenza di due monofore ad arco a tutto sesto; l'abside della navata sinistra, priva di decorazioni, risale probabilmente a un'epoca precedente rispetto alle altre due, forse persino alla pieve originaria. A nord si eleva, staccato dalla chiesa, il semplice campanile eretto nel 1947, caratterizzato dalle aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria (foto 3) All'interno le navate interamente rivestite in pietra, coperte da un soffitto a capriate lignee, sono suddivise da una serie di arcate a tutto sesto rette da cinque massicce colonne per parte, coronate da capitelli schiacciati a cubo scantonato (foto 7 e 9). La prima campata della navata di sinistra ospita il fonte battesimale, ricomposto nel 1960 da Galileo Scorticati unendo quattro lastre risalenti alla prima metà del XII secolo, probabilmente provenienti da un antico ambone, ad altre quattro da lui scolpite (foto 8): i quattro pannelli romanici in pietra sono decorati con altorilievi raffiguranti un Uomo alato, allegoria di san Matteo, un Leone alato, simbolo di san Marco, un Chierico benedicente e un Grifone con una colomba.