La pieve romanica si sviluppa su un impianto a tre navate precedute da nartece, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est. La facciata a capanna, interamente rivestita in blocchi squadrati di pietra, è caratterizzata dal portale d'ingresso centrale, delimitato da cornice e inquadrato all'interno di un'ampia arcata a tutto sesto, risalente all'esonartece duecentesco. Sulla destra della facciata è incastonata una lastra proveniente dall'ambone duecentesco, raffigurante un'ampia e dettagliata Scena dell'Inferno, con i dannati sottoposti alle terribili punizioni dei sette vizi capitali (foto 2-6). Sul fianco destro è collocato tra due contrafforti un ingresso laterale ad arco a tutto sesto, sormontato da un pregevole archivolto romanico riccamente decorato con bassorilievi, raffiguranti animali in fuga, un uomo e, in chiave di volta, un'aquila (foto 1). Accanto aggettano due cappelle, di cui la prima, rivestita in laterizio a differenza del resto dell'edificio, in stile gotico, con due alte monofore ad arco ogivale. All'interno il nartece funge da atrio d'accesso alle tre navate La navata centrale, coperta da un soffitto a capriate lignee, è divisa dalle laterali attraverso una serie di arcate a tutto sesto sostenute da massicci pilastri polistili, risalenti alla ristrutturazione novecentesca; superiormente si aprono sei strette monofore, tre per lato, risalenti all'XI secolo. Il presbiterio, illuminato da una serie di monofore poste ai lati dell'abside intonacato, conserva come paliotto d'altare una pregevole lastra raffigurante il Martirio di Santa Margherita, proveniente dall'ambone duecentesco; i bassorilievi raffigurano in otto scene il martirio della donna, a partire dall'angolo in alto a destra; la prima immagine rappresenta Margherita mentre pascola le sue pecore, seguita dall'arrivo degli ambasciatori del governatore Olibrio o Oliario, invaghito di lei ma respinto a causa della cristianità della donna; nella terza Margherita, sottoposta a giudizio, continua a professare la propria fede, mentre nella quarta è mostrata in carcere; le due scene seguenti mostrano il supplizio della donna, fustigata e straziata con pettini di metallo; ancora viva, nella settima è raffigurata nuovamente in carcere, di fronte al diavolo incatenato, in quanto sconfitto da lei; nell'ultima immagine Margherita prega dopo aver squarciato il ventre del drago che l'aveva ingoiata (foto 7-9).