Duomo di San Matteo

La cattedrale primaziale metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio Magno è il principale luogo di culto cattolico della città di Salerno, chiesa madre dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno,e ha la dignità di basilica minore. Costruito su un'omonima chiesa paleocristiana dedicata a santa Maria degli Angeli, sorta a sua volta sulle rovine di un tempio romano, i lavori iniziali erano di ben più modesta fattura. I progetti furono ampliati successivamente con il ritrovamento delle spoglie di san Matteo, tumulate nell'antica chiesa il 4 maggio 954 e venute alla luce con la progressiva demolizione di questa. La cattedrale si ispira all'Abbazia di Montecassino, della quale ripropone la pianta articolata in un corpo longitudinale a tre navate con uno orizzontale, il transetto, con absidi e quadriportico. Il quadriportico (foto 4-8 e 10-11) è composto da un atrio circondato da un colonnato (che era un'ideale continuazione verso l'esterno delle navate interne) le cui colonne provengono dal vicino Foro Romano di piazza Conforti, sormontate da archi a tutto sesto decorati con intarsi di pietra vulcanica sulle lesene e ai pennacchi. Splendido è il loggiato soprastante a bifore e pentafore, considerato il punto d'inizio della cosiddetta Architettura mediterranea. Sull'atrio si apre la Porta in Bronzo delle chiesa, fusa a Costantinopoli nel 1099 e donata alla città dai due coniugi Landolfo e Guisana Butrumile. Formata da 54 formelle in gran parte raffiguranti croci bizantine, presenta al centro una teoria di santi tra i quali spicca san Matteo (foto 17). Addossato al lato meridionale del quadriportico è collocato il monumentale campanile arabo-normanno, che si eleva per quasi 52 metri con una base di circa dieci metri per lato (foto 9). All'interno si trova il bellissimo ambone detto D'Aiello perché la sua donazione è attribuita alla famiglia dell'arcivescovo Niccolò D'Aiello (foto 12-16). L'ambone è a pianta rettangolare su dodici colonne a fusto liscio con capitelli in cui si ripetono più motivi ornamentali. Sui pannelli a mosaico si ritrova il motivo del disco inserito in una cornice a spirale. I capitelli del colonnato, soprattutto quelli con figure di uccelli, protomi e cornucopie, sono in stretto collegamento con quelli di analogo soggetto, ma di fattura meno raffinata, del chiostro di Monreale.




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