Abbazia del goleto

Con l'arrivo di Guglielmo da Vercelli nell'Irpinia, si assistette alla costruzione di diversi monasteri. Il santo giunse nella zona del Goleto, situato in una piana di Sant'Angelo di Lombardi, nel 1133 e dopo aver vissuto in una fessura di un albero, iniziò ad edificare un monastero femminile; tuttavia fu anche costruito un piccolo convento maschile, dove i monaci aveva il compito di vegliare e gestire economicamente le monache, che vivevano in clausura. Nei secoli l'abbazia diventò ricca e potente, arricchendosi sia dal punto di vista artistico che di possedimenti terrieri. Con la soppressione degli ordini monastici voluta da Napoleone Bonaparte, anche l'abbazia del Goleto fu abbandonata nel 1807 e le spoglie di San Guglielmo spostate a Montevergine. Il complesso religioso del Goleto si divide in diverse zone che comprendono chiese, chiostri e torri. La chiesa inferiore, conosciuta anche come cappella funeraria, risale al 1200 (foto 5-8): è divisa in due navate le quali sono separate da colonne monolitiche con bassi capitelli; dalle colonne inoltre partono degli archi che reggono la crociera e terminano in altre colonne fissate nelle pareti laterali. Tutta la struttura è in chiaro stile romanico pugliese, anche se comunque differisce molto dall'impianto originario: mancano infatti le zone absidali. La chiesa superiore, o chiesa di San Luca, costruita nel 1255 è la principale opera del complesso del Goleto e si accede tramite una scala il cui corrimano raffigura un serpente con all'estremità la testa, con un pomo in bocca (foto 9-11). La facciata presenta un portale ad arco a tutto sesto, sul quale sono riportate alcune scritte che ricordano la costruzione della chiesa per volere dell'abbadessa Marina II per ospitare le spoglie di san Luca, sormontato da un rosone a sei luci (foto 12-15). La maggior parte delle decorazioni che rimangono visibili sono rappresentate da pietre scolpite come alcune figure di animali, risalenti al XII secolo e parzialmente rovinate, poste nei pressi dell'ingresso (foto 20-24). Il sarcofago che custodiva il corpo di san Guglielmo è risalente al periodo augusteo (foto 26).




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