Civita Castellana

Civita Castellana è sorta sulle rovine di Falerii Veteres, città dei falisci di epoca arcaica. Secondo la leggenda fu il greco Halaesus o Aleso il fondatore di Falerii Veteres. Figlio di Agamennone, re di Micene, e della bella schiava di guerra Briseide, già profondamente amata da Achille ed a lui sottratta con forza per Agamennone, fuggì dopo l'uccisione del padre, approdò sulle coste tirreniche e risalì il Tevere sino a Falerii Veteres. La storia trimillenaria di Civita Castellana inizia con quella dei Falisci, una popolazione parlante una lingua simile al latino, ma in Etruria, e dunque tra la civiltà degli etruschi, quella capenate e quella dei romani. L'influenza etrusca sulla civiltà falisca è dunque fondamentale. Chiaro esempio è la scrittura della lingua falisca, di origine proto-Latina con influenza etrusca. Dopo un periodo di abbandono, la città tornò ad essere abitata, in seguito alle guerre gotiche e alle invasioni longobarde, dando vita a uno sviluppo urbanistico che ancora oggi conserva il suo tessuto medioevale. Falerii Veteres divenne così Civita Castellana. Nel corso dei secoli successivi Civita sarà il luogo dove papi come Clemente III e Adriano IV troveranno rifugio in situazioni di estremo pericolo. Sul finire del secolo XII fu signoria di Giovanni dei Papareschi Senatore di Roma e durante il periodo del Basso Medioevo ci furono lotte tra due famiglie: i Prefetti di Vico e i Savelli, fino a quando, nel 1426, la Santa Sede non riaffermò la propria giurisdizione. Da quel momento la città seguì le sorti dello Stato della Chiesa e molti furono i papi che nel corso degli anni la visitarono e vi soggiornarono. Tra questi Alessandro VI, Giulio II, Pio VI. Fu sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia che iniziarono i lavori nel forte Sangallo. Era l'anno 1494. L'evento più importante del XVI secolo invece, fu l'attacco che i Lanzichenecchi sferrarono a Civita Castellana nel 1527. Questi per ben due volte cercarono di impossessarsene, avendone compreso l'importanza strategica. La città però riuscì a resistere. Fu in tale occasione che l'archivio cittadino venne bruciato. I secoli XVII e XVIII furono secoli di pace e così ci si preoccupò di realizzare alcune opere pubbliche. Nel 1589 venne realizzato ponte Felice, nel 1609 la variante della via Flaminia, nel 1709 il ponte Clementino; il collegamento tra la Cassia e la Flaminia voluto da papa Pio VI risale invece al 1787. Civita Castellana conserva un notevole patrimonio artistico e archeologico, infatti Falerii Veteres (resti, con Chiesa di Santa Maria foto 1-9) risulta essere uno dei principali siti delle età del ferro e del bronzo. È ricca di aree templari, di necropoli e di santuari. Il duomo (foto 10-19), costruito dai Cosmati con facciata del XII secolo e portico a grande arco centrale del 1210 (arricchito da mosaici policromi in stile cosmatesco) e con una grande cripta dei secoli VII e VIII. Il forte San Gallo (foto 20-30) venne fatto costruire da Alessandro VI Borgia su un precedente edificio di età medioevale. Il progetto fu affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio e portato a termine dal nipote, Antonio da Sangallo il Giovane, sotto il pontificato di papa Giulio II. Il mastio ottagonale, il pozzo del cortile maggiore e il portone di accesso alla fortezza, risalgono a quel periodo. Interventi di restauro e di abbellimento ci furono con i pontefici successivi. Il forte fu non solo una architettura militare, ma anche una dimora papale.




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