Terme di Caracalla

Le terme di Caracalla o antoniniane (in latino: Thermae Antoninianae, dal nome completo dell'imperatore Caracalla, appartenente alla dinastia dei Severi) costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali a Roma, ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono fatte costruire dall'imperatore sul Piccolo Aventino tra il 212 e il 216 d.C. (come dimostrano i bolli laterizi) in un'area adiacente al tratto iniziale della via Appia, circa 400 m al di fuori dell'antica porta Capena e poco a sud del venerato bosco delle Camene. Queste terme pubbliche furono le più imponenti mai edificate nell'Impero romano fino all'inaugurazione delle terme di Diocleziano (306). Servivano principalmente i residenti della I, II e XII regione augustea (tutta l'area compresa tra il Celio, l'Aventino e il Circo Massimo). La pianta del complesso è ispirata al modello delle eleganti terme di Traiano sull'Esquilino, considerato il prototipo delle terme imperiali romane: un vasto recinto quadrangolare adibito a servizi vari racchiude un giardino e un corpo centrale contenente gli spogliatoi, le sale da bagno e le palestre. Nella sua più ampia estensione, recinto compreso, il complesso misura 337×328 metri (comprendendo le esedre si giunge a 406 metri di larghezza), con un corpo centrale di 114×220 metri (includendo la sporgenza del calidarium si arriva ad una lunghezza di 140 metri). L'orientamento del complesso, come nelle terme di Traiano, sfruttava al meglio l'esposizione solare, con il calidarium posto sul lato sud, illuminato da grandi finestre e sporgente dalla struttura principale come un avancorpo. Il recinto esterno in corrispondenza della facciata nord-est (lato verso l'attuale viale delle Terme di Caracalla) era preceduto da un portico, di cui si conservano scarsissimi resti, dietro il quale si aprivano una serie di concamerazioni (celle comunicanti tra loro, parzialmente visibili) disposte su due piani a sostegno del terrapieno sul quale sorgeva il complesso. Tutta la parte anteriore del recinto, assieme a brevi tratti dei lati minori, era pertanto adibita a scopi commerciali e aperta verso l'esterno. Al centro della facciata nord-est doveva trovarsi un accesso monumentale provvisto di scalinata per introdurre i visitatori al piano del giardino. Il corpo centrale è un blocco rettangolare di ambienti a pianta diversa; un avancorpo semicircolare sporgeva dal lato sud-ovest. La pianta riprendeva quella delle altre terme imperiali, in particolare quelle di Traiano, con le sale da bagno lungo l'asse centrale e le altre duplicate e disposte simmetricamente. L'accesso avveniva tramite quattro porte sul lato nord-est. Le terme erano dotate di un complesso reticolo di ambienti sotterranei, dove si trovavano le stanze di servizio che permettevano una gestione pratica del complesso termale del tutto nascosta agli occhi dei frequentatori. In uno dei sotterranei presso l'esedra di nord-ovest venne installato un mitreo, il più grande ritrovato a Roma, al quale si accede dall'esterno del recinto.




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