Questo suggestivo itinerario tocca alcuni dei più belli e noti luoghi di interesse di Roma (foto 1). Cominciamo la nostra passeggiata con la visita del Circo Massimo (foto 2,3). Antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, era situato nella valle tra il Palatino e l'Aventino ed è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città. Con i suoi 600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, è considerata la più grande struttura per spettacoli costruita dall'uomo. A nord l'itinerario procede verso il Palatino, uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, e una delle parti più antiche della città. Secondo la mitologia romana, il Palatino (più precisamente il pendio paludoso che collegava il Palatino al Campidoglio, chiamato Velabro) fu il luogo dove Romolo e Remo vennero trovati dalla Lupa che li tenne in vita allattandoli nella "Grotta del Lupercale", forse recentemente localizzata. Il sito è ora un grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno. I resti dei palazzi imperiali del Palatino sul lato verso il Circo Massimo sono uno dei panorami più celebri di Roma (foto 4-6). Procedendo verso est, in direzione del Colosseo, si incontra l'Arco di Costantino (foto 7-17), un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli). Oltre alla notevole importanza storica come monumento, l'Arco può essere considerato come un vero e proprio museo di scultura romana ufficiale, straordinario per ricchezza e importanza. Le dimensioni generali del prospetto sono di 21 m di altezza, 25,9 metri di larghezza e 7,4 m di profondità. L'arco fu dedicato dal senato per commemorare la vittoria di Costantino I contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (28 ottobre 312) e inaugurato nel 315 in occasione dei decennalia (dieci anni di regno) dell'imperatore. In prossimità dell'Arco di Costantino si trova il Colosseo (foto 18-24). Originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (in italiano: Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, situato nel centro della città di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50 000 e 87 000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi. Inserito nel 1980 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, assieme a tutto il Centro storico di Roma, nel 2007 il complesso, unico monumento europeo, è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC). L'anfiteatro è stato edificato in epoca Flavia su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 70 d.C. e inaugurato da Tito nell'80, con ulteriori modifiche apportate durante l'impero di Domiziano nel 90. L'edificio forma un'ellisse di 527 m di perimetro, con assi che misurano 187,5 e 156,5 m. L'arena all'interno misura 86 × 54 m, con una superficie di 3 357 m². L'altezza attuale raggiunge 48,5 m, ma originariamente arrivava a 52 m. Il nome "Colosseo" si diffuse solo nel Medioevo, e deriva dalla deformazione popolare dell'aggettivo latino "colosseum" (traducibile in "colossale", come appariva nell'Alto Medioevo tra le casette a uno o due piani) o, più probabilmente, dalla vicinanza della colossale statua acrolitica di Nerone che sorgeva nei pressi. Anticamente era usato per gli spettacoli di gladiatori e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, battaglie navali, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). A partire dal Colosseo l'itinerario procede verso ovest lungo la via Sacra (foto 25), attraversando l'area archeologica del Foro Romano. Costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell'intera civiltà romana, dall'età regia fino all'avvento dell'età medievale la valle del Foro è stata teatro di eventi e sede di istituzioni di importanza tale da aver determinato a più riprese il corso storico della civiltà occidentale, e da aver influenzato in modo preponderante le basi politiche, giuridiche, culturali e filosofiche del pensiero occidentale. Procedendo da est verso ovest tra i numerosi edifici e luoghi di interesse del foro, l'itinerario propone la visita all'Arco di Tito (foto 26-30) e al tempio di Venere e Roma (foto 31,32). L'arco di Tito è un arco di trionfo ad un solo fornice (ossia con una sola arcata), Capolavoro dell'arte romana, si tratta del monumento-simbolo dell'epoca flavia, grazie alle sostanziali innovazioni sia in campo architettonico-strutturale, sia in campo artistico-scultoreo. Procedendo verso ovest si incontrano la Balisilica di Massenzio (foto 33-34) e il tempio di Antonino e Faustina (foto 35). La basilica di Massenzio, più propriamente di Costantino, è l'ultima e la più grande basilica civile del centro monumentale di Roma, posta anticamente sul colle della Velia, che raccordava il Palatino con l'Esquilino. Non fa parte del Foro Romano propriamente detto (pur rientrando oggi nell'area archeologica che lo comprende, estesa fino alle pendici della Velia), ma era nelle immediate adiacenze di esso. La basilica fu iniziata da Massenzio agli inizi del IV secolo (308-312), ma fu portata a termine con alcune modifiche progettuali dal suo vittorioso rivale Costantino in prossimità del tempio della Pace, già probabilmente in abbandono, e del tempio di Venere e Roma, la cui ricostruzione fece parte degli interventi massenziani. La sua funzione era prevalentemente di ospitare l'attività giudiziaria di pertinenza del prefetto urbano. L'area centrale del Foro (foto 36) presenta numerosi e resti di notevole interesse, tra cui vale la pena di ricordare le colonne Onorarie e la colonna Foca (foto 37,38), i resti del tempio dei Castori (foto 39,40), i resti della Basilica Iulia (foto 41) e resti dei templi di Divo Giulio (foto 42), Vesta (foto 43) e Romolo (foto 44). L'itinerario si conclude con la zona nord-occidentale del Foro, in cui spicca l'arco di Settimio Severo (foto 45-50). Eretto tra il 202 e il 203, fu dedicato dal senato all'imperatore Settimio Severo e ai suoi due figli, Caracalla e Geta per celebrare la vittoria sui Parti, ottenuta con due campagne militari concluse rispettivamente nel 195 e nel 197-198. In prossimità dell'arco sorgono i resti dei templi di Saturno (foto 52,53) e Vespasiano (foto 52,54). Concludono la galleria delle suggestive visioni di insieme dell'area archeologica del foro Romano (foto 55-58).