sant'angelo a fasanella

Sant'Angelo a Fasanella (foto 11) sorge in collina, ai piedi della catena degli Alburni, su una strada provinciale che collega Postiglione con Corleto a Monforte, nel bellissimo scenario del Parco Nazionale del Cilento (foto 1-10), tra boschi di faggio e numerosi corsi d'acqua. La ricchezza principale di Sant'Angelo a Fasanella è rappresentata dai due patrimoni UNESCO presenti sul territorio. Trattasi di una scultura neolitica raffigurante un guerriero, l'Antece, intagliata nella roccia, e di una chiesa rupestre, la Grotta Santuario di San Michele Arcangelo (foto 12-17). Il luogo fu sede di una comunità religiosa benedettina risalente all'XI secolo, ma sono ipotizzati anche possibili insediamenti precedenti legati alla diffusione della civiltà greca nel Cilento. Le opere murarie, di cui restano ruderi addossati alla parte esterna della roccia, sembrano risalire ai primi decenni del Trecento. L'ingresso è costituito da un semplice portale che, alla base dei due stipiti, presenta un leone e una leonessa di fattura arcaica. All'interno della grotta, oltre alla tomba di Francesco Caracciolo e al pozzo, si nota un'altissima edicola di stile gotico. La cavità più profonda costituisce la cappella, dedicata all'Immacolata, sul cui altare una cornice lignea racchiude una tela databile XVII secolo. Tutto intorno si possono ammirare affreschi trecenteschi e sculture. Sul fondo della grotta si può ammirare, invece, un ricco altare seicentesco fatto costruire, come anche il pozzo e il pulpito, dall'abate Fabio Caracciolo. Su questo altare troneggia la statua in marmo di S. Michele Arcangelo. A pochi km dal paese sono situate le cascate dell’Auso, raggiungibili percorrendo una strada carrabile detta “Grotta dell’Auso” (foto 18-22). Originariamente l’acqua della sorgente seguiva un percorso costruito artificialmente per il funzionamento delle macine di un mulino attualmente non in uso. Dopo un salto di quota di alcuni metri l'acqua forma un piccolo lago per poi ridiscendere a valle tra le rocce. Nel percorso verso valle, sgorga sotto un ponte di epoca romana in discrete condizioni ed ancora percorribile.




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