La certosa di Padula, o di San Lorenzo, è una certosa situata a Padula, nel Vallo di Diano, e si tratta della prima certosa ad esser sorta in Campania, anticipando quella di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri. Occupando una superficie di 51.500 m², contando su tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa, è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d'Europa. Nel 1998 fu dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum, al Vallo di Diano e al parco nazionale del Cilento. La dedica a San Lorenzo della certosa si deve alla preesistente chiesa dedicata al santo che insisteva nell'area, appartenente all'ordine benedettino, poi abbattuta a seguito della costruzione della certosa nel 1306. Nei secoli successivi, a partire dal 1583 la certosa subì ingenti rimaneggiamenti, avviati sotto il priorato di Damiano Festini e che durarono fino alla seconda metà del Settecento determinandone l'attuale predisposizione architettonica, di impianto quasi esclusivamente barocco. L'ingresso alla certosa avviene dal lato orientale dove, varcata la porta d'ingresso, ci si immette in un ampio cortile a forma rettangolare chiuso a braccia da due corpi di fabbrica (foto 1-2). Entrati nell'edificio, si giunge ad una sala che anticipa l'accesso al chiostro della Forestiera (foto 4). Nella chiesa spicca il coro dei conversi, con intarsi lignei di Giovanni Gallo del 1507 ritraenti nello schienale, nel sedile e nell'inginocchiatoio, rispettivamente: Santi, Paesaggi e Architetture (foto 5-8). Passando per il Chiostro Grande (foto 12-13) si accede agli altri ambienti della certosa, tra cui il chiostro e i giardini (foto 9-24) e sul lato estremo occidentale del complesso, risalente all'ultimo quarto del Settecento, al monumentale scalone ellittico (foto 14-18). Chiuso all'esterno da una torre ottagonale, lo scalone conduce al primo piano del chiostro grande, utilizzato dai monaci di clausura per la loro "passeggiata settimanale". L'opera è frutto di Gaetano Barba, architetto allievo di Luigi Vanvitelli che operò dagli anni settanta del Settecento in certosa per compiere la galleria al primo piano del chiostro grande.