Maschio Angioino - Castel Nuovo

Il Castel Nuovo, o anche Maschio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli. Della fortezza angioina rimane la cappella palatina, alcune torri e le mura. Il castello in parte ricostruito da Alfonso d'Aragona si presenta di pianta irregolarmente trapezoidale ed era difeso da cinque grandi torri cilindriche, quattro rivestite di piperno e una in tufo, e coronate da merli su beccatelli. Il castello è circondato da un fossato e le torri si elevano su grandi basamenti a scarpata, nei quali la tessitura dei blocchi in pietra assume disegni complessi, richiamando esempi catalani (foto 26-28). La scala interna ad ognuna delle torri, è chiamata volgarmente scala catalana. La stessa porta sul tetto del castello, dove in passato venivano poste le vedette di guardia per controllare dall'alto un eventuale arrivo dei nemici (foto 18, 29 e 30). Tra le due torri che difendono l'ingresso (torri "di Mezzo" e "di Guardia") venne eretto un arco di trionfo in marmo, destinato a celebrare il ricordo dell'ingresso di re Alfonso nella capitale, quest'ultimo scolpito sul punto più alto dell'arco. L'opera trae ispirazione dagli archi di trionfo romani. Le sculture sono attribuite ad importanti artisti del tempo: Guillem Sagrera, Domenico Gagini, Isaia da Pisa e Francesco Laurana (foto 3-7). Sul lato del castello rivolto al mare si affaccia la parete di fondo della "Cappella palatina", o chiesa di "San Sebastiano" o di "Santa Barbara", unico elemento superstite del castello angioino trecentesco. All'interno, illuminato da alte e strette finestre gotiche, si conservano solo scarsi resti dell'originaria mirabile decorazione affrescata, opera di Giotto e Maso di Banco (foto 15, 22-25). In fondo alla cappella, vi è una scala a chiocciola accessibile da una porta a sinistra che consentiva di salire alla "sala dei Baroni"(la sala principale del Maschio Angioino). Collocata all'angolo della torre "di Beverello", tra il lato settentrionale e il lato orientale, rivolto al mare, l'ampia sala (26 m x 28 m) è coperta da una volta ottagonale poggiante su grandi strombature angolari e munita di sedici costoloni che formano un disegno a stella con al centro un luminoso oculo. Intorno alla cupola vi sono delle piccole finestre che servivano ai soldati per vigilare sulla persona del re quando questi riceveva visite o ambasciatori (foto 16,17, 19 e 20).    




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